Gli ETF sono strumenti ideali per avvicinarsi al mondo degli investimenti in completa autonomia e senza spese eccessive. Amati dai maggiori investitori e gestori di Hedge Fund, sono perfetti anche per i principianti. Questo articolo offre una spiegazione chiara e completa degli ETF, con consigli pratici su come selezionarli e investire. Scopriamoli insieme!

Introduzione agli ETP

Prima di scegliere uno strumento d’investimento è doveroso capirne la natura e le sue sfaccettature, cominceremo dunque a parlarvi della macro-famiglia degli ETP.

Gli Exchange Traded Products, noti come ETP, sono inseriti nella gestione finanziaria passiva, una strategia d’investimento dove il gestore replica la performance di benchmark attraverso i propri prodotti. Questi strumenti, diversificati in tipologie e caratteristiche, consentono agli investitori di accedere a una vasta gamma di asset finanziari, come azioni, obbligazioni, valute e materie prime, tramite gestione passiva. Le attività finanziarie che li compongono sono pubblicate giornalmente, garantendo trasparenza sul contenuto del portafoglio. Gli ETP offrono accesso ad asset solitamente riservati a grandi fondi, consentendo diversificazione a costi inferiori rispetto ai fondi attivi, i quali richiedono una gestione più attiva da parte delle Società di Gestione del Risparmio (SGR). Trattati come titoli azionari, gli ETP offrono accesso alla performance intraday, permettendo ai investitori di monitorare i prezzi in tempo reale.

Ora distinguiamo le tre categorie di ETP:

ETF (Exchange Traded Funds):

Sono fondi negoziati in borsa che includono una vasta gamma di asset, come azioni e obbligazioni, con basse commissioni di gestione.

Il portafoglio degli ETF replica un indice di riferimento, permettendo agli investitori di diversificare senza dover acquistare ogni singolo titolo.

Regolati dalle normative UCITS, offrono tutele agli investitori, come la segregazione degli asset, trasparenza e limiti di diversificazione.

ETN (Exchange Traded Notes):

Sono strumenti di debito emessi da istituzioni finanziarie, legati all’andamento di un indice, ma non replicano un portafoglio di asset come gli ETF.

Gli investitori affrontano il rischio di credito dell’emittente, con possibilità di ricorso solo come creditori non garantiti in caso di insolvenza.

ETC (Exchange Traded Commodities):

Legati a materie prime fisiche come agricoli, metalli e energia, seguono l’andamento dei prezzi delle materie prime sottostanti.

Emessi come titoli di debito, offrono esposizione ai rischi delle materie prime e consentono investimenti mirati su singole commodity, non essendo soggetti ai limiti di diversificazione UCITS.

In sintesi, gli ETP offrono varie possibilità di investimento, ma è essenziale avere una solida conoscenza finanziaria per scegliere consapevolmente il fondo passivo più adatto alle proprie esigenze di investimento.

Come Funzionano gli ETF e le loro Tipologie

Per comprendere gli Exchange Traded Funds (ETF), consideriamo un’analisi semplice. Investire in ETF significa acquistare un pacchetto di azioni legate a un indice o un mercato specifico, negoziabili durante gli orari di borsa. Gli ETF dunque tracciano l’andamento di un indice, come ad esempio l’S&P 500, Nasdaq, Dax, FTSEMib  e così via.

Questo approccio mira a ridurre il rischio e l’esposizione alle perdite attraverso la diversificazione di un portafoglio, consentendo che la crescita di una classe di attività possa compensare eventuali perdite di un’altra.

Esistono due tipologie principali di ETF:

Replica Fisica: Questo tipo replica direttamente un indice acquistando gli strumenti finanziari sottostanti. Può essere a replica completa, includendo tutti i titoli dell’indice in proporzione, o a campionamento, con un campione di titoli selezionato per ridurre i costi.

Replica Sintetica: Questi ETF utilizzano derivati per replicare i rendimenti dell’indice. Basati su contratti swap, ricevono il rendimento dell’indice dalla controparte in cambio di un pagamento.

Nota. La replica sintetica è opportuna per indici con molti componenti o mercati poco liquidi, riducendo il tracking error. In questa strategia, l’ETF non detiene direttamente i titoli del substitute basket, differenziandosi dalla replica unfunded.

Importante infine, per un investitore, comprendere le due tipologie sopra descritte e i relativi rischi. Con la replica fisica si acquistano effettivamente gli asset, riducendo così i rischi diretti legati all’emittente. Contrariamente, quando si acquistano contratti swap, è necessario valutare attentamente la solidità della società che propone l’ETF.

Dove Investire i Tuoi Soldi? Guida agli ETF

Prima di tuffarti negli ETF, identifica i tuoi obiettivi finanziari e il tuo orizzonte temporale. La strategia di investimento dipenderà dall’uso che farai dei rendimenti.

ETF Obbligazionari: Ideali per investimenti a breve termine, offrono stabilità al portafoglio e sono meno volatili. Per un orizzonte di breve periodo, considera una quota di almeno il 70% in titoli obbligazionari.

ETF Azionari: Perfetti per obiettivi a lungo termine come la pensione. Se mancano più di dieci anni al tuo obiettivo finanziario, puntare principalmente sulle azioni per far crescere il capitale.

ETF Internazionali: Aggiungono diversificazione al portafoglio, offrendo esposizione a mercati esteri e valute. Tieni presente che non dovrebbero costituire più del 30% degli investimenti obbligazionari e del 40% di quelli azionari.

ETF Settoriali: Consentono di concentrarsi su specifici settori o mercati come la sanità o l’energia. Tuttavia, poiché concentrano il rischio, dovrebbero costituire solo una parte limitata del tuo portafoglio per mitigare le perdite in caso di rallentamento del settore.

Guida completa su come investire in ETF

Come promesso nell’introduzione di questo articolo, ora procederemo a capire come utilizzare gli exchange traded fund nell’ambito pratico.

Step 1

Come prima cosa avrete bisogno di un intermediario finanziario, detto anche Broker, che semplicemente può essere la tua banca. Basterà solo assicurarsi di aver aperto un conto “deposito titoli”. In alternativa alla tua banca esistono molte società specializzate in servizi d’investimento e che offrono ai propri clienti piattaforme digitali semplici ed intuitive. 

Tra le banche più in tema suggeriamo Fineco e WeBank, mentre tra i broker Directa e SIM.

Step 2

Successivamente non ti resta che scegliere l’ETF o gli ETP sui quali investire, ovviamente dopo aver formulato una strategia d’investimento coerente al tuo profilo di rischio e all’orizzonte temporale. 

Ci teniamo a suggerire il sito https://www.justetf.com/it/ per effettuare la tua scelta di ETF

Inoltre ecco un elenco dei 10 ETP più capitalizzati:

Step 3

Seleziona l’ETF sul quale vuoi investire, copia L’ISIN oppure il Ticker (Es. iShares Core S&P 500 UCITS ETF (Acc) ISIN IE00B5BMR087 – Ticker CSSPX) ed inserisci l’ordine d’acquisto all’interno della piattaforma offerta dal tuo Broker. Seleziona quantità e prezzo, inoltra l’ordine accettando termini e condizioni, Ed il gioco è fatto!

I 10 ETF più capitalizzati

Step 4 

Una volta eseguito l’ordine, non ti resta che monitorare il tuo investimento durante le ore di contrattazione. Porta avanti la tua strategia e crea il portafoglio titoli! 

In conclusione. Se sei interessato ad investire in ETF, ti consigliamo vivamente di approfondire la strategia “PAC”, ovvero i piani di accumulo e il potenziale dell’interesse composto. Per farlo, approfitta delle informazioni offerte dai seguenti testi e massimizza i profitti nel lungo periodo. Buon Investimento!