In un panorama dominato dall’ascesa dei titoli tecnologici come preferenza degli investitori, l’oro, noto come il classico bene rifugio, silenziosamente raggiunge nuovi record di prezzo. Mentre le aziende come Nvidia e Super Micro Computer dominano con prestazioni eccezionali, l’oro si distingue come baluardo di stabilità, con le sue quotazioni che recentemente hanno superato i 2300 dollari l’oncia troy.

Questo rialzo dell’oro, guidato dalle incertezze macroeconomiche e geopolitiche del momento, si distingue per la sua ampia portata percentuale, con un incremento del 25% nel solo ultimo mese. È interessante notare come questo fenomeno coincida con i massimi storici sia dei mercati azionari, con il Ftse Mib che primeggia in Europa, sia delle criptovalute, come il bitcoin che si prepara all’atteso halving.

Sebbene i profili degli investitori tra oro e titoli tecnologici siano radicalmente differenti, con una sorta di opposizione tra loro, le banche centrali traggono beneficio dal costante rialzo dell’oro. Un esempio tangibile è la Banca d’Italia, la quale ha quasi raddoppiato il valore della sua riserva aurea in soli 5 anni, detenendo 2.452 tonnellate senza effettuare vendite o nuovi acquisti nel periodo.

A dicembre 2018, il valore della riserva aurea italiana era di 88 miliardi di euro; oggi, secondo i dati aggiornati a fine febbraio 2024, si attesta a 147,9 miliardi di euro, senza tener conto degli ultimi aumenti del metallo. È un dato di rilievo che colloca la Banca d’Italia al quarto posto tra i detentori mondiali di riserve auree, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo Monetario Internazionale.

Anche altri attori stanno beneficiando del recente rialzo dell’oro. Ad esempio, vari istituti centrali in Asia e in alcune nazioni dell’Europa orientale hanno intensificato i loro acquisti di lingotti durante l’anno in corso. Un esempio tangibile è la Banca Popolare Cinese, che ha aumentato le sue riserve auree per il diciassettesimo mese consecutivo, raggiungendo un totale di 72,75 milioni di once troy entro marzo.

Inoltre, la Bank of America ha fatto previsioni ottimistiche sull’andamento dell’oro, ipotizzando che potrebbe raggiungere i 3.000 dollari l’oncia entro il 2025.

E’ ormai già da qualche anno che molte aziende di settore e non, si lanciano nel business del metallo giallo. Pensate che proprio negli Stati Uniti, la corsa all’oro si sta diffondendo anche nei supermercati di grandi dimensioni. Recentemente, la catena Costco ha introdotto la vendita di lingotti d’oro nei suoi negozi, aggiungendo questa opzione agli articoli tradizionalmente disponibili. Il prezzo dei lingotti si aggira intorno ai 2.000 dollari e sembra che la domanda sia molto alta, con esaurimento repentino delle scorte.

Il prezzo dell’oro segna nuovi record storici mentre l’Eurozona riduce i tassi prima della Fed Giovedì, 9/12/2024 16:00

Il prezzo dell’oro ha raggiunto nuovi massimi storici sia in dollari che in euro giovedì, dopo che la Banca Centrale Europea ha effettuato il secondo taglio dell’anno sui tassi d’interesse di riferimento. Nel frattempo, i dati sull’inflazione negli Stati Uniti sono stati inferiori alle attese, in attesa della decisione della Federal Reserve prevista per la prossima settimana.

In dollari, l’oro ha toccato i 2551 dollari per oncia troy, superando di circa 20 dollari il record di metà agosto, mentre in euro ha oltrepassato i 2300 euro.

Nel 2024, il prezzo dell’oro in euro è aumentato del 23,5%, rispetto a un +23,4% in dollari e un +20,0% in sterline britanniche, che resta poco sotto il massimo di metà aprile.